Iconografia di Modena scomparsa
La Collezione Tonini
Umberto Tonini (Castelnuovo Rangone 1889 – Modena 1957) è stato un collezionista onnivoro e instancabile di ogni genere di documenti su Modena e il suo territorio: cartoline e fotografie, libri, giornali ed opuscoli, opere dialettali e riviste satiriche, fino ai manifesti e volantini politici del dopoguerra. Il talento e la sensibilità che ispirano la sua raccolta lo rendono un testimone d’eccezione della vita modenese nella prima metà del Novecento.
Iconografia di Modena scomparsa è il titolo scelto da Tonini stesso per il suo progetto di documentazione più ambizioso: 32 album corredati da minuziosi indici e contenenti oltre 12.000 fotografie, 1.800 cartoline e un centinaio di illustrazioni ritagliate da giornali locali, tutte raccolte con l’intento di conservare una testimonianza visiva il più completa possibile della storia sociale, economica, politica, culturale, architettonica e urbanistica di Modena dalla fine dell’Ottocento a metà degli anni Cinquanta del Novecento.
Nella raccolta sono documentati i principali studi fotografici cittadini: Orlandini, Bandieri, Baraldi, Goldoni, Barbieri, Botti e Pincelli, Lusvardi, Frassoldati, Sorgato, Pedroni, Vignoli, Vivi.
Il grande valore storico-documentario degli album sta anche nel meticoloso lavoro di identificazione e datazione delle immagini svolto da Tonini. Ciascun album, confezionato con cura e impreziosito da un’immagine incollata a mano sulla copertina, è corredato da un lungo indice ricopiato in bella grafia, mentre l’indice tematico generale è a sua volta rilegato in album. Dettaglio che più di altri dà la misura del tempo e delle energie che Tonini riservò a quest’impresa, preoccupandosi di lasciare ai posteri un efficace 'segnavia' nella grande varietà di temi documentati nella collezione.
La collezione è stata depositata dagli eredi presso la Biblioteca Poletti nel 2002.
Tutte le fotografie e le cartoline sono state digitalizzate dalla biblioteca e successivamente catalogate grazie a un intervento dell’allora Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna.
