La Cronaca modonese prende avvio dai fatti del 1796, quando il Duca di Modena, all’avvicinarsi dell’Armata d’Italia, lascia la città in mano a una Reggenza provvisoria per rifugiarsi a Venezia.

Sullo sfondo della Rivoluzione francese e la fine dell’Ancien Régime, la registrazione pressoché quotidiana degli eventi offre un vivido spaccato della città a cavallo tra Sette e Ottocento: l’arrivo dei francesi, i tumulti di piazza, l’avvicendarsi delle truppe e dei governi, le alterne fortune della guerra, i primi anni della Restaurazione austroestense.

L’autore è il sacerdote modenese don Antonio Rovatti (1763-1818). La prima notizia della sua attività come cronachista risale all’agosto del 1800, quando inoltra una petizione alla Municipalità. Nel 1802 ottiene un sussidio finanziario per proseguire il lavoro intrapreso, sostegno economico che viene mantenuto anche dopo la Restaurazione. Nel 1817 avvia una trattativa con la Comunità per cedere l’intero corpus della Cronaca, nel frattempo depositata nell’Archivio Comunale. L’accordo viene perfezionato l’anno successivo alla sua morte.

I 31 volumi che compongono la cronaca contengono un ricchissimo apparato di corredo: stampe, disegni, mappe, avvisi, grida, proclami, vignette, ecc. Particolarmente interessanti sono i disegni a inchiostro di china e acquerello che raffigurano le insegne e le uniformi dei vari corpi militari.

È conservata in Archivio Storico e puoi sfogliarla comodamente da casa su Lodovico.



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